CANDIDATURA UNESCO PER LE FAGGETE VETUSTE DEL PARCO

valCervara

Lo scorso 28 gennaio è stata presentata a Parigi la candidatura italiana delle Faggete Vetuste del Parco a Patrimonio Naturale Mondiale dell’Umanità. Al momento solo a 3 dei 10 paesi appartenenti alla rete di faggete vetuste europee hanno ottenuto il riconoscimento UNESCO (Ucraina, Slovacchia e Germania).soriano-presentato-il-preliminare-per-la-candidatura-della-faggeta-come-patrimonio-naturale-dell-umanita-dell-unesco_42010

L’Italia, con i suoi oltre 2000 ettari, rappresenta il secondo Paese con il maggior numero di siti boschivi i quali sono maggiormente concentrati nell’area del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise. Di grande rilevanza sono le aree afferenti ai demani civici di Villavallelonga (Valle Cervara)Lecce nei Marsi (Moricento), Pescasseroli (Coppo del Principe e Coppo del Morto), Opi (Val Fondillo), questi siti si distinguono per la loro elevata naturalità e per il privilegio di ospitare i faggi più antichi dell’emisfero settentrionale (circa 560 anni).

ccc-696x456A breve gli Enti designati procederanno con la verifica della documentazione, seguirà la fase di accertamento sul campo, per cui le nostre faggete saranno oggetto di valutazione da parte di esperti e  per la primavera (maggio-giugno del 2017), potrebbero avere il riconoscimento di Patrimonio Naturale Mondiale dell’Umanità.

L’importante riconoscimento arriverebbe in un momento in cui il valore del verde boschivo acquista valenze del tutto nuove e inaspettate.

 

Una recente ricerca condotta all’Università di Stanford conferma con prove scientifiche il luogo comune secondo cui camminare nei boschi fa bene: “quando siamo tra gli alberi il battito cardiaco rallenta, la pressione si abbassa e l’umore migliora”.

parcobracciano-giornatacamminare-2015-680x365Gregory Bratman,padrino della ricerca,ha avvaloratola  sua tesi con un esperimento empirico condotto su un campione di 38 persone. Il campione è stato diviso in due gruppi uno dei quali hanno passeggiato 90 minuti in un bosco mentre l’altro ha camminato per lo stesso tempo in una strada trafficata. “Prima e dopo la passeggiata ai partecipanti è stato sottoposto un questionario, volto a misurare la loro tendenza alla formulazione di pensieri negativi autoreferenziali che aumentano il rischio di depressione. I risultati hanno evidenziato che le persone che hanno camminato nel parco hanno mostrato una diminuzione dei pensieri negativi”.La ricerca dovrà essere approfondita ed estesa ad un campione maggiore di soggetti, ma rappresenta comunque la prova scientifica

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