LA RISPOSTA DEL PARCO A PROPOSITO DELLA STRADA VILLAVALLELONGA – PRATI D’ANGRO

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Nei giorni scorsi nel comune di Villavallelonga, nel Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, è stato effettuato un intervento di manutenzione straordinaria di una strada che conduce ai Prati d’Angro, contravvenendo alle prescrizioni date dall’Ente Parco per la realizzazione dell’intervento, che non prevedeva che lo stesso si facesse nell’ultimo tratto, quello compreso tra il Vallone Cervara ed il fontanile dell’Aceretta.

Il Parco, dopo aver autorizzato con prescrizioni, appunto, l’intervento per una strada già esistente, la cui costruzione era stata autorizzata agli inizi degli anni novanta del secolo scorso dallo stesso Ente Parco, certamente non dall’attuale direzione, decisione però mai criticata pur avendo dato origine alle attuali criticità, ha ingaggiato un confronto serrato per fare rispettare le sue prescrizioni, prima contestando le posizioni del Comune di Villavallelonga e dei tecnici, poi diffidando la direzione dei lavori e la ditta che stavano violando le prescrizioni, infine ordinando la sospensione dei lavori.

Alla evidenza che tutto quanto fatto dal Parco non è bastato a fermare i lavori, si procederà a richiedere il sequestro del cantiere e la denuncia dei responsabili.

Alla luce di quanto sopra si respinge l’attacco al Parco, ai suoi servizi ed alla direzione contenuta in articoli apparsi sugli organi di informazione, che distorcono completamente il ruolo avuto dal Parco in questa vicenda, omettendo di evidenziare passaggi importanti di tutta la vicenda, come il fatto che l’autorizzazione è del tutto legittima.

L’obiettivo che l’Ente Parco sta perseguendo per dare un assetto di gestione alla valle che porta ai prati d’Angro è quella di una regolamentazione del suo accesso, finora mai perseguita e tantomeno attuata da precedenti amministrazioni del Parco, per assicurare la tutela della natura, l’accesso agli aventi diritto, regolamentazione che deve andare di concerto con la gestione del centro visita del Parco e dell’area faunistica dell’orso, oltre che della gestione della Val Cervara, candidata ad essere riconosciuta patrimonio dell’Umanità secondo i canoni dell’UNESCO, tutte politiche di tutela che il Parco sta attuando per assicurare maggiore tutela a tutta l’area.

http://www.parcoabruzzo.it/albOnline/2016/PNALMdocumento33998.pdf

 

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