Mario Saltarelli, l’impresa di scrivere il dialetto pescasserolese

La lingua, un faro attraverso cui scrutare negli angoli della vita di un popolo. L’archivio di scaglie di un pensiero che l’evoluzione ha sedimentato. Questa parola -Evoluzione- è l’abracadabra d’accesso alla comprensione della limensione linguistica. Cade così la distinzione tra lingue vive e lingue morte, alla fine riducibile a quella meno trita tra lingue letterate e non letterate. Come il dialetto. Un flusso istantaneo, mobile e instabile, perché affidato quasi sempre solo all’oralità. Si può salvare “a’ pesc’carul”? Un frammento. Una registrazione di tutto il blocco linguistico, mentre già l’ultima parte comincia a smobilitare, oggi è improbabile. Sarebbe solo un civettare. Ma un tentativo di salvare almeno questo frammento andava fatto. Non si può perderlo del tutto, insieme alla sua sofisticata rudimentalità.  Sarebbe una morte civile. Con il professor Mario Saltarelli un viaggio sulla tracce della nostra storia e della nostra cultura attraverso il web delle parole del patrimonio dialettale. Porto d’imbarco per questo viaggio sarà l’aula consiliare del Municipio di Pescasseroli. Ore 16,00.

 

FEDERICA TUDINI

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