Gazebo, non è questione di sì o no

Oggi si sparacchia contro il gazebo annesso al Bar Il Piccolo Gambrinus. Commenti al veleno rimbalzano a tamburo battente. Andiamo oltre la levata pruriginosa delle voci. Andiamo oltre il giusto e l’ingiusto tra cui, in questo paese, è difficile arbitrare. Cos’è questa voglia, ogni volta, di pernacchiare che ormai è tra i segni particolari nella carta d’identità dei Pescasserolesi? Il BISOGNO. Il sommovimento geologico della POVERTA`, che significa avere il portafoglio vuoto di fiducia e aspettative di miglioramento. Si è più poveri, si è tutti più ringhiosi. Tutti tornano a trincerarsi dietro il loro “particulare”. Che non è senz’altro un collante sociale. E il corpo diviso non può marciare contro il progresso.

Gazebo sì o no? Solo il regolamento può essere dirimente. Però delude l’atteggiamento dei vertici, inabili a spuntare le armi della rabbia fino a rischiare di buttarvi benzina. Inabili a prevenire ulteriori lacerazioni, ad alleviare la percezione del progressivo impoverimento e ad evitare che questo venga messo a debito di un altro cittadino. Poi ci vuole confluenza, tra l’amministrazione e il corpo civico. Allora non è questione di sì o no, ma di abbandonare la logica del pollaio. Tanto a beccare si mangia poco.

FEDERICA TUDINI

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