La nostra festa degli alberi

“… per fare un fiore ci vuole un ramo per fare il ramo ci vuole l’albero per fare l’albero ci vuole il bosco per fare il bosco ci vuole il monte per fare il monte ci vuol la terra per far la terra ci vuole un fiore per fare tutto ci vuole un fiore…”

04In un passato non troppo lontano sulle note di questa canzoncina si dispiegava una lunga fila di scolaretti in grembiule scuro che dalle scuole elementari di piazza S. Antonio si incamminava verso la pineta. Era la giornata dedicata alla “Festa dell’albero” che a Pescasseroli, come in altri comuni di montagna, si svolgeva non il 21 novembre ma sotto il tiepido sole di inizio  primavera, il 21 marzo. Le maestre vestite a festa accompagnavano i ragazzi verso il luogo individuato dalla Forestale e preparato alla piantumazione: lì si svolgeva una delle manifestazioni più attese dai bambini delle scuole in un clima che gli adulti di oggi ricorderanno sempre come allegro e gioioso. Era proprio così e la “Festa dell’albero” coinvolgeva gran parte della comunità pescasserolese.

Le guardie forestali, preparate le buche e le piantine, disponevano un piccolo palco sul quale gli scolari recitavano alcune poesie a tema preparate in classe nelle settimane precedenti; seguiva l’intervento delle autorità locali in cui si ricordava l’importanza ambientale, sociale ed etica della tutela del verde in quanto patrimonio di inestimabile valore per l’intera comunità.

Erano sempre numerosi i genitori e gli altri adulti che accorrevano all’evento, immancabile anche la partecipazione del parroco a cui spettava la benedizione delle piantine che i ragazzi delle classi quinte provvedevano a mettere a dimora con l’aiuto esperto dei vivaisti dell’Ente Parco. In tarda mattinata, disposti in fila per due, i ragazzi tornavano in classe per ricevere dal sindaco in persona un sacchetto con qualche leccornia, una sorta di piccolo premio per aver contribuito a salvaguardare il futuro proprio e della collettività.

 

“La Festa dell’Albero”, così come la conosciamo oggi, ha perso l’antica valenza religiosa e propiziatoria per esaltare l’utilità sociale ed ecologica della piantumazione e del rimboschimento di aree sensibili, pratiche che con significati e scopi differenti trovano le radici nell’epoca dell’antica Grecia.

Il primo esempio di concezione “moderna”e naturalistica della piantagione degli alberi è l’Arbor Day, istituito nel 1872 nello Stato del Nebraska. Mentre in Italia  la prima “Festa dell’albero” fu celebrata nel 1898 per iniziativa del Ministero della Pubblica Istruzione e fu istituzionalizzata solo venticinque anni più tardi con una legge forestale. Nel 1951 il Ministero dell’Agricoltura e delle Foreste stabilì che la “Festa degli alberi” si dovesse svolgere il 21 Novembre di ogni anno, con possibilità di differire tale data al 21 marzo nei comuni di alta montagna.

A partire dal 1979 la celebrazione della “Festa degli alberi” è diventata competenza delle Regioni fino alla legge n.113 del 1992 che ha previsto che ogni Comune curi la messa a dimora di un albero per ogni neonato registrato all’anagrafe. Il Consiglio dei Ministri ha approvato nel 2010, su proposta del Ministro dell’Ambiente, il disegno di legge “Norme per lo sviluppo degli spazi verdi urbani” che istituzionalizza la “Giornata Nazionale degli Alberi” da celebrare il 21 novembre di ogni anno.

 

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