La via di mezzo, natura e cultura nel Parco d’Abruzzo

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Anche quest’anno gli incantevoli paesaggi primaverili del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise faranno da scenario a La via di mezzo, la bella manifestazione nata dalla collaborazione tra associazioni come la Federtrek e giovani del Parco più antico d’Italia.

Giunto ormai alla Quinta edizione, l’appuntamento si trasforma in una tradizione che non manca il suo obiettivo principale: la promozione del territorio attraverso l’unione tra natura e cultura.

L’evento punta alla valorizzazione di aspetti socio-culturali legati principalmente all’antichissima pratica della transumanza, con cui i pastori che abitavano l’Appennino spostavano le proprie greggi dai monti abruzzesi sino alle pianure del Tavoliere di Puglia percorrendo gli erbosi sentieri detti tratturi.

Lo scopo è quello di mantenere viva un’antica consuetudine dandone al contempo una lettura moderna: il nuovo cammino lungo le vie della transumanza è guidato dal rispetto per l’ambiente e dalla riscoperta e comprensione delle antiche tradizioni locali.

Ancora una volta, dunque, è l’esperienza del camminare che segna l’appuntamento.

L’edizione 2016 de La via di mezzo prevede, infatti, tre giornate da venerdì 17 a domenica 19 giugno, durante le quali sarà possibile conoscere il territorio del PNALM attraverso cinque “cammini” che avranno altrettanti punti di partenza:

dall’Alto Sangro(il cammino dei popoli antichi),

dalla Marsica ( Il cammino dei Marsi),

dalla Val di Comino, nel versante laziale del Parco (il sentiero dei briganti),

da Scanno (la strada della lana);

Unknowni percorsi partiranno dai borghi-cintura del Parco e confluiranno nella “capitale”, Pescasseroli, nel pomeriggio di sabato 18 giugno per riprendere nella giornata di domenica il tratto iniziale del Tratturo Regio che proprio a Pescasseroli aveva inizio.

Tra le novità di quest’anno, c’è la possibilità di ripercorrere le vie naturali dei pastori anche in mountain bike, al seguito dell esperta guida ciclosportiva (Paolo Gentile) attraverso due percorsi: La via dei pastori ed il sentiero dei lupi.

I tragitti appena descritti, evocano nella denominazione la visione di un’esperienza che certamente rivelerà ai partecipanti spazi e sentieri già calcati da antiche memorie e ancestrali presenze.

Ad attendere i viandanti nei punti d’arrivo ci sarà la tradizione: la memoria dei luoghi visitati troverà declinazione anche nell’aspetto culinario, fatto di ricette semplici come il “parrozzo”, dolce dalle sembianze di un “pane rozzo”, le ferratelle, e tanti altri prodotti della tradizione pastorale abruzzese curati dalla pasticceria artigianale dei “Fratelli Testa”.

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Ad accentuare lo spirito della via di mezzo (grazie al supporto indispensabile della road Television e dell’associazione Pescasseroli è W) i lavori di due narratori della lentezza: il racconto dell’Italia descritta da Andrea Ferraretto che presenterà il suo libroViaggi naturali: un incontro per scoprire l’Italia con lentezza e la visione del documentario Transhumance-Transumanza del giovane regista Roberto Zazzara.Roberto-Zazzara-con-il-premioi

In entrambi i casi si tratta del risultato di un’esperienza diretta fatta sia da chi, come Ferraretto, si occupa di ambiente da tempo sia da chi, come il giovane regista pescarese, ha scelto di raccontare le proprie radici ripercorrendo il tratturo Magno che collega L’Aquila a Foggia. Dunque, non solo una semplice escursione, ma una vera esperienza emozionale legata al viaggio, alla scoperta di un nuovo punto di vista: la liberazione dai condizionamenti della cultura contemporanea e la conoscenza di una nuova modernità attraverso la riscoperta di antiche pratiche.

Il numero di persone che ogni anno partecipa all’evento è in continuo aumento, facendo della via di mezzo un fenomeno in espansione,anche grazie alla disponibilità delle strutture ricettive della zona con cui, i partecipanti alla manifestazione potranno usufruire di vantaggiose convenzioni.

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  • L’anno dei cammini

Il ministro per i beni e le attività culturali, Dario Franceschini, ha indetto per il 2016 l’anno nazionale dei cammini “al fine di valorizzare il patrimonio costituito dagli itinerari escursionistici pedonali o comunque fruibili con altre forme di mobilità dolce sostenibile”, come si legge nella direttiva ministeriale.

Molta parte del territorio italiano è, infatti, attraversato da percorsi naturalistici, culturali e religiosi, ma purtroppo essi non sono ancora molto valorizzati.

L’idea avanzata dal ministero e sostenuta da molte associazioni, vuole promuovere una diversa forma di turismo che sia innanzitutto ecosostenibile; un turismo alternativo, che sappia apprezzare le note bellezze presenti nelle città d’arte, ma anche il fascino di un’altra Italia: quella dei piccoli paesi, di un viaggiare lungo e lento che permette a chi lo compie di conoscere la storia e, soprattutto le coinvolgenti storie delle periferie.

Come nella via di mezzo, durante la quale il viandante ha la possibilità di scoprire proprio attraverso la lentezza, una vicenda antica: quella del rapporto tra uomo e natura; una relazione non sempre quieta che nel corso dei secoli ha dato vita ad un paesaggio unico, fatto di sentieri calcati da uomini e da lupi in un costante scambio di sguardi, ora feroce, ora pacifico, una storia fatta da antiche popolazioni che, attraverso la transumanza hanno operato scambi di saperi che oggi trovano tracce anche nella cultura immateriale del territorio del Parco Nazionale d’Abruzzo,Lazio e Molise.

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  • Viaggiare in biciletta: l’esperienza del cicloturismo

Il cicloturismo è una forma di turismo sostenibile; si tratta di modo alternativo di fare vacanza che in Italia sta prendendo sempre più piede.

Chi sceglie di visitare un luogo in bici, lo fa principalmente perché animato dalla voglia di allontanarsi dagli schemi del viaggio tradizionale al fine di avvicinarsi alla natura, talvolta anche spostandosi fuori dalle piste ciclabili.

L’esperienza del viaggio in bicicletta non si propone come una prestazione sportiva, ma vuole offrire la possibilità di entrare in diretto contatto con un territorio, scoprendolo con lentezza, assaporando i dettagli di luoghi poco frequentati.

Quest’anno la via di mezzo ha organizzato dei percorsi appositi vuole per gli appassionati di mountain bike; con la bici di mezzo si da’ la possibilità di visitare ciò che oggi è il cuore del Parco attraverso sentieri e mulattiere calcate da coloro che per secoli hanno fatto dell’allevamento il principale mezzo di sostentamento di intere comunità

  Evelina Saltarelli

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