Lib(e)ri in scena, appuntamento con Vito Mancuso e il suo “Dio e il suo destino”

dio_destino_bigAncora attualità, ma questa volta per infiltrarsi nei rovi più spinosi della coscienza dove pungersi è scontato. Vito Mancuso ci guida tra l’intrico dei punti interrogativi su Qualcuno/Qualcosa di lontano, ma che ci tocca sempre da vicino. Neppure la negazione di chi non lo vuole esistente o di chi non lo vuole pronunciabile riesce ad evitare il pungolo. Dio. Il pericolo è bruciarsi e per i più ardimentosi assetati di rivoluzione, siano sovversivi o al limite del fariseismo, è quasi un desiderio. La spinta estrema della ragione per vedere se effettivamente oltre c’è qualcosa. Questa volta nessun “deus” preconizza un destino, ma è l’uomo che si interroga sul destino della divinità; un teologo che pure sul “theos”, sul dio ha costruito la sua scienza con un’implicita fiducia in questa concezione. Eppure anche la certezza ha bisogno del dubbio.

“Credo in Dio, ma non nel Dio della dottrina ufficiale della Chiesa Cattolica. Non credo più nel Dio del Credo, il Padre “onnipotente”, colui che in questo libro denomino Deus» (Vito Mancuso).

L’appuntamento con il noto teologo insieme a Dacia Maraini è mercoledì 24 agosto ore 18.00 in Piazza Benedetto Croce (Palazzo Sipari)

FEDERICA TUDINI

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