RITMI DI FESTA UN RACCONTO DA ASCOLTARE DI PAOLO APOLITO

La musicalità del corpo ha impegnato Paolo Apolito. La corporeità che ha un significato quasi atmosferico su cui poi si coagulano i significati emotivi ed affettivi. Perciò ci vuole romanticismo a trattare il corpo, anche se oggetto di uno studio, per tentare di capire cosa sia la musica associata a questo sarcofago di carne. Ci vogliono le esperienze come sostegno dell’indagine, stralci della vita nei secoli per scoprire tutto l’arsenale extramusicale che sorge intorno al corpo, vero centro di gravità.  Così Apolito evita il discorso soltanto tecnico, o avrebbe sporcato qualcosa che doveva restare magia. Sotto l’impostura della lettura del libro, almeno qualche possibilità di immedesimazione nello sguardo dell’autore doveva restare, per sperimentare in una visione la stessa ammirazione sulla strana alchimia della comunicazione corporea.

Considerato sul metro della vita di un individuo, la trasformazione del corpo è rapida. Ma nell’arco dei millenni, poco si è discostato dall’aspetto della scimmia. Coinvolto nella lotta per la selezione della specie, è il primo canale della comunicazione. Ma soprattutto un centro di gravità di atmosfere e di ritmi. Siamo tutti diversi, tutti divisi: tra popoli, religioni, partiti politici… Ma lì, nel corpo, siamo tutti uguali. Su di esso andiamo sempre a rifondare un’unità disgregata, nelle situazioni più critiche, dove l’istinto più atteso sarebbe quello di combattersi. E invece, racconta Apolito, anche al fronte, da una trincea all’altra è possibile venirsi incontro. Quasi che nel corpo prima sia scattata la globalizzazione. Perché c’è sempre un ritmo di sottofondo per cui ciascuno è pronto ad offrire all’altro un ballo. Dalle associazioni di tipi umani e tipi di esperienze risulta una cartografia umana di linee trasversali. “Uno” eravamo, e “uno” in fondo siamo.

Il saggio va in scena. Le incursioni musicali di Stefano Gentile, voce dei Distillados, alle percussioni e Alessandro Gentile, tastierista dei  Distillados, al pianoforte rendono anche più facile il racconto.

Domenica 7 agosto, performance teatrale “Ritmi di festa”. Intervista a Paolo Apolito

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