Benedetto Croce, i suoi 150 anni a Pescasseroli (con i video completi dell’evento)

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Il 25 febbraio 2016 si è celebrato a Palazzo Sipari, nella cittadina di Pescasseroli, il 150° anniversario della nascita di Benedetto Croce, il grande filosofo e storico del novecento italiano.La giornata è stata divisa in più parti, nella mattinata una cerimonia privata ha occupato le stanze del palazzo in “Piazza Largo del Barone” e nel pomeriggio un consiglio comunale straordinario, nelle scuderie Sipari, con il quale è stata conferita la cittadinanza onoraria in memoria del grande filosofo.IMG_4828Alle dieci e mezza, nelle scuderie del palazzo, si sono recate le classi dell’Istituto Comprensivo Benedetto Croce di Pescasseroli, accolti dalla Fondazione Sipari e dal Prof. Piero Craveri. Nello stesso momento in cui i ragazzi venivano accolti nelle scuderie, gli invitati alla cerimonia si apprestavano ad arrivare a Palazzo Sipari occupando i posti del grande salone all’interno dell’edificio ottocentesco di Pescasseroli.IMG_4920

 

Con la lettura di un passo tratto dalla “Memorie della mia vita”, di Benedetto Croce, si è dato inizio alla manifestazione. Il passo spiega il perché Don Benedetto nacque nella cittadina abruzzese. Dopo la lettura, la dottoressa Simona Orsello ha introdotto i diversi relatori , tra cui il professor Piero Craveri, Presidente della Fondazione Biblioteca Benedetto Croce, e il professor Massimo Lucà Dazio, Presidente della Fondazione Erminio e Zel Sipari Onlus. Nella cerimonia la dottoressa Marta Herling ha consegnato l’intera raccolta dei volumi dell’edizione nazionale delle opere di Benedetto Croce, editi dall’Istituto italiano per gli studi storici, donati da Lidia Croce, alla Fondazione Sipari. La mattinata si è conclusa con la visita e l’apertura della stanza in cui si schiuse al mondo Benedetto Croce 150 anni fa’. Le stanze fino ad oggi chiuse, sono state allestite per l’evento, e da questo momento le visite all’interno di Palazzo Sipari comprenderanno anche l’ala del Palazzo al secondo piano, che fino ad oggi è stata chiusa al pubblico, in cui vi è la stanza che ha dato i natali a Don Benedetto.
Nel primo pomeriggio è stato proiettato il documentario “Benedetto Croce, quasi un ritratto”, di Enzo Siciliano e Pietro Citati, del 1972, concesso in via straordinaria dalla RAI. Il documentario, andato in onda raramente, tratta della vita del filosofo. Dopo la proiezione alcuni invitati sono stati accompagnati dai collaboratori della Fondazione Sipari all’interno delle stanze del Palazzo in un tour guidato nella casa di Erminio Sipari.IMG_4924
Salutati gli ospiti e completate le celebrazioni all’interno del palazzo, ci si è diretti nelle Scuderie Sipari, dove era in programma un consiglio comunale straordinario per il conferimento della cittadinanza onoraria alla memoria di Benedetto Croce. 12743550_10207324899833373_1558918888070274210_nLa pergamena della cittadinanza è stata donata alla dottoressa Marta Herling, nipote del filosofo, e in copia al Presidente della Fondazione Sipari che la esporrà nel palazzo. La dottoressa ha tenuto anche un bellissimo discorso sul rapporto che Croce ebbe con “il paesello, in provincia d’Aquila”. Croce, infatti, non voleva tornare nel suo paese natale poiché non voleva che il mondo del sogno e della realtà si incontrassero, perché conosceva Pescasseroli attraverso i racconti di sua madre che aveva perso nel luglio del 1883, nel terremoto di Casamicciola, all’età di soli diciassette anni. Terminato il consiglio comunale è stato letto il discorso che Croce fece ai pescasserolesi il 21 agosto 1910, quando tornò, per la prima volta dalla nascita, a Pescasseroli. Prima della visione del documentario della coppia Siciliano – Citati, la corale Decima Sinfonia ha salutato il filosofo a modo suo, emozionando ed esibendosi con testi di cultura popolare, tra cui “Vardenne a munne capesotte” di Enrico Sipari, cugino di Erminio Sipari. Dopo l’esibizione è stato riprodotto il documentario.
12745687_10207324925594017_160844076978996897_nLa giornata ha avuto come protagonista anche il manoscritto della Logica, opera del 1909 donato da Don Benedetto al comune di Pescasseroli, quando venne in quel 1910. Il manoscritto è stato a disposizione della visione di tutti in via eccezionale a Palazzo Sipari per l’intero arco della giornata.
In contemporanea i pescasserolesi, e non solo, si sono riversati nei locali del palazzo per acquistare il francobollo commemorativo, emesso appositamente per l’importante ricorrenza, ed è stato a disposizione del pubblico anche un servizio filatelico temporaneo di Poste Italiane con annullo speciale.204142489-abb68f47-fb47-485f-9afb-83038c396911La giornata è stata un modo per salutare il grande filosofo da parte della Fondazione Sipari e della cittadina di Pescasseroli. Croce amava questo “paesello”, al contrario di quello che dicono le voci di paese. I racconti e le descrizioni di sua madre “facevano di Pescasseroli per me come uno di quei paesi delle fiabe, che non si sa mai se siano o no esistiti. E un po’ paese di fiabe rimase per me, anche quando divenni adulto*”. Nel discorso Croce parla di Pescasseroli come del suo paese, infatti lo sottolinea dicendo: “Nell’entrare nel vostro e nel mio paese*”. Egli in più farà anche una profezia, immaginando il futuro di Pescasseroli, come un crocevia di turisti che arriveranno da tutte le parti del mondo. Tutto ciò fa vedere come Don Benedetto amava il suo paesello, tanto da dedicargli una monografia, con il titolo “Pescasseroli”, edita da Laterza nel 1922, e inserita in appendice a “Storia del Regno di Napoli”, insieme alla monografia su Montenerodomo, la cui appendice aveva il titolo: “Due paeselli d’Abruzzo”.
Benedetto Croce è stato un “napoletano abruzzese”, cresciuto a Napoli e nato in Abruzzo da famiglie abruzzesi. Nell’ultima parte del discorso Croce rafforza questo suo essere abruzzese:
“Eppure io ho tenuto sempre viva la coscienza di qualcosa che nel mio temperamento non è napoletano. Quando l’acuta chiaroveggenza di quella popolazione si cangia in scetticismo e in gaia indifferenza, quando c’è bisogno non solo di intelligenza agile e di spirito versatile, ma di volontà ferma e di persistenza e resistenza, io mi son detto spesso, a bassa voce, tra me e me, e qualche volta l’ho detto anche a voce alta: – Tu non sei napoletano, sei abruzzese! – e in questo ricordo ho trovato un po’ d’orgoglio e molta forza.*”

Di Fabrizio Ferritto

DI SEGUITO I FILMATI DELLA GIORNATA COMMEMORATIVA

*Testo tratto dal discorso di Benedetto Croce pronunciato a Pescasseroli il 21 agosto 1910

Per approfondire la vita di Benedetto Croce è possibile consultare un mio recente articolo sul grande filosofo: http://historiaproject.altervista.org/benedetto-croce-un-napoletano-abruzzese/

VIDEO PRIMA PARTE

VIDEO SECONDA PARTE

VIDEO TERZA PARTE

VIDEO DEL CONSIGLIO

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