Pillole di toponomàstica (inventata): l’attività di revisione toponomastica di Erminio Sipari

La vulcanica attività di Erminio Sipari, storico primo presidente dell’Ente Parco Nazionale d’Abruzzo dal 1923 al 1933, è stata descritta già approfonditamente nei suoi vari e multiformi aspetti da diversi studiosi. Al riguardo, basti pensare agli scritti degli storici Luigi Piccioni e Lorenzo Arnone Sipari.

Pertanto, il presente articolo, nato da una conversazione avuta tra lo scrivente e Loretta Montenero, responsabile della biblioteca dell’Ente Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, intende porre l’attenzione sulla poco conosciuta attività di revisione toponomastica operata da Erminio Sipari.

I tentativi messi in atto da Sipari per modificare la toponomastica dei paesi del Parco descritti in questo articolo sono tre e sono compresi in un arco di tempo che va dal luglio del 1923 al marzo del 1928. La corrispondenza, alla quale appartengono i tre episodi, è quella avuta tra Sipari e Leonardo Boccia, sindaco di Pescasseroli tra il 1923 e il 1924[1], e i direttori del Parco Carlo Paolucci e Nicola Tarolla.

fonte Wikipedia, Erminio Sipari, (http://it.wikipedia.org/)

Figura 1 – Erminio Sipari al tavolo di lavoro (1921).

Per quanto concerne la prima proposta di revisione toponomastica di Sipari, quest’ultima, risalente al 5 luglio del 1923, venne rivolta al sindaco di Pescasseroli Leonardo Boccia e riguardava il cambio di nome di Via Carabinieri (l’attuale via Carmelo Sipari, situata tra Piazza Duca degli Abruzzi e Viale Principe di Napoli)[2] in Via Duca delle Puglie al fine di omaggiare Amedeo di Savoia-Aosta il quale, sulle montagne di Pescasseroli, aveva partecipato l’anno prima, quindi nel 1922, ad una caccia all’orso.[3] L’iniziativa odonomastica di Sipari non risulta aver avuto esito dato che al giorno d’oggi nella Capitale del Parco non esiste alcuna strada intitolata al Duca delle Puglie.[4]

Figura 2 – Amedeo di Savoia-Aosta, Duca delle Puglie (1928 ca.).

    

©2023 Google Maps © 2023 (http://maps.google.it)

Figura 3 – Via Carmelo Sipari al giorno d’oggi.

L’ambizione avveniristica di Sipari di rendere il neonato Parco d’Abruzzo un’attrazione per il turismo già un secolo fa è ravvisabile nella decisione di creare ex novo toponimi suggestivi come si evince nel seguente passaggio sulle tabelle indicatrici estrapolato dalla lettera inviata al direttore Paolucci il 15 giugno del 1925:

“Innanzitutto le confermo che la Grotta alla Camosciara, non si deve chiamare “Grotta del Satiro” ma “Grotta del Fauno”; e la Cascata non si dovrà chiamare “Cascata delle Fate”, ma “Cascata delle Ninfe”.[5]

Per quel che riguarda i due toponimi presenti nella citazione, la Grotta del Fauno è oggi più comunemente nota come Riparo del Fauno e non è segnalata sulle mappe escursionistiche, mentre la Cascata delle Ninfe gode di maggiore visibilità dato il suo inserimento sulle mappe in dotazione agli escursionisti.

Fotografia di Francesco Raffaele

Figura 4 – La Cascata delle Ninfe.

    

Fotografia di Francesco Raffaele

Figura 5 – La Cascata delle Ninfe.

Infine, il tentativo più originale di revisione toponomastica operato da Sipari può essere senza dubbio considerato quello relativo i nomi dei paesi del Parco, comunicato al nuovo direttore Tarolla nel marzo del 1928. Difatti, in tale occasione, Sipari pensò di ribattezzare Villetta Barrea in Villetta Sangro o in Villetta sul Sangro così come Civitella Alfedena avrebbe dovuto chiamarsi Civitella sul Sangro trovando nel caso di Civitella del Tronto un esempio toponomastico abruzzese già esistente a cui ispirarsi.

Secondo Sipari, il cambio dei nomi dei due paesi in questione, oltre a renderli più interessanti dal punto di vista turistico, avrebbe contribuito ad archiviarne il ricordo delle oscure origini medievali. Ciò è desumibile dalle parole di Sipari contenute nella lettera del 20 marzo 1928 indirizzata al direttore Tarolla:

“Non credo che i villettesi tengano molto ad avere un legame con Barrea, nè che i cittadini di Civitella tengano a far sapere ai posteri che essi erano frazione di Alfedena”.[6]

Continuando a leggere la lettera appena citata, si può apprendere come, a giudizio di Erminio Sipari, avrebbero dovuto cambiare nome anche gli altri paesi del Parco:

“Se io fossi Mussolini cambierei il nome persino a Pescassèroli, e, siccome c’è un altro Opi in Provincia di Aquila (è una frazione di Fagnano), metterei ai paesi i seguenti nomi: Gioia del Parco, Lecce del Parco, Villa del Parco, Pesco del Parco, Opi del Parco, Villetta del Parco, Civitella del Parco, Barrea del Diavolo”.[7]

Quest’ultima proposta non ebbe alcun esito positivo probabilmente a causa sia della perplessità degli amministratori locali davanti simili istanze innovative che della difficoltà dell’iter burocratico necessario al riconoscimento ufficiale del nuovo nome di un paese.

Inoltre, potrebbe sembrare pedante ricordare in questa sede come l’adozione dei nuovi nomi proposti da Sipari per i paesi del Parco non avrebbe rispettato la memoria storica delle comunità coinvolte.

In ogni modo, nonostante al giorno d’oggi alcune delle iniziative intraprese da Erminio Sipari in campo toponomastico possano sembrare eccessivamente originali, rimane indubbia la grande lungimiranza dello storico fondatore del Parco d’Abruzzo, il quale, esattamente un secolo fa, aveva compreso il grande potenziale turistico del Parco e ne aveva previsto il destino a diventare una delle principali aree naturali europee ad essere protette.

 

* Per la stesura di questo articolo ringrazio Loretta Montenero per avermi dato l’idea di scrivere un articolo sull’opera di revisione toponomastica di Erminio Sipari così come per aver svolto un contributo fondamentale nella ricerca d’archivio.

 

[1] Per questa informazione si ringrazia Stefano D’Arcangelo (Dark).

[2] Per questa informazione si ringrazia Stefano D’Arcangelo (Dark).

[3] Archivio storico PNALM (XIV-Rapporti con il territorio, Cl. 1 Rapporti con le popolazioni locali. Lettera di Erminio Sipari al sindaco di Pescasseroli, b.1, fasc. 3).

[4] Sulla frequentazione dell’Alta Val di Sangro da parte dei membri di Casa Savoia leggi il precedente articolo: http://www.pescasseroliew.it/pillole-di-toponomastica-sabauda-il-caso-di-coppo-del-principe-pescasseroli/.

[5] Archivio storico PNALM (I-Amministrazione /13a. Corrispondenza tra il Presidente Erminio Sipari e il Direttore Carlo Paolucci b.2, fasc. 58).

[6] Archivio storico PNALM (XIV-Rapporti con il territorio, 1 Rapporti con le popolazioni locali. Lettera di Erminio Sipari al Direttore Nicola Tarolla, b.1, fasc. 20).

[7] Archivio storico PNALM (XIV-Rapporti con il territorio, 1 Rapporti con le popolazioni locali. Lettera di Erminio Sipari al Direttore Nicola Tarolla, b.1, fasc. 20).

 

 

 

 

 

 

 

 

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