Pillole di toponomàstica: ma Iorio abita ancora qui?

Nei precedenti articoli di questa rubrica si è potuto osservare come le motivazioni per le quali un luogo viene chiamato in un determinato modo possono essere le più varie.                                    Così, dopo aver trattato alcuni nomi di luogo derivati da antichi nomi di piante[1]o connessi con credenze popolari[2], ho deciso di dedicare questo mio contributo a quei toponimi originatisi da soprannomi o nomi di persona ancora diffusi all’ interno delle comunità locali oppure da tempo usciti dall’ uso. Difatti, a volte, il nome di una data località può derivare da quello di un individuo legato a quest’ ultima mediante rapporti di proprietà, di uso lavorativo o per via di episodi ivi accaduti che lo riguardano. Esempi di questo tipo di nomi di luogo vengono forniti dalle mappe dell’ IGM (Istituto Geografico Militare) relative all’ Alto Sangro: V.ne Pesco di Iorio (Pescasseroli) da Iòrio[3], variante meridionale del nome personale Giorgio[4]; Coppo del Principe (Pescasseroli) dal cognome Del Principe; F.te Fracassi (Pescasseroli) dal cognome Fracassi; Sorg.te Massaro Filippo (Opi); F.te di Rocco (Opi); Fossa Andrea (Opi)[5]; F.so di Ciccio (Opi) da Ciccio, diminutivo del nome personale Francesco.                                                                                Altri esempi analoghi possono provenire dalla conoscenza di quei toponimi in uso presso le comunità locali e non registrati sulle mappe dell’ IGM. Eccone alcuni: la Mbòštë i Jannaríllë «la postazione di Jannarilli» (Opi, alta Val Fondillo) dal cognome del titolare di una ditta boschiva operante in Val Fondillo intorno alla metà del XX secolo; Fóndë Rëggérë «fonte Ruggero» (Opi, abbeveratoio delle Pagliara); la Grótta dë Pascquàlë u Màttë «la grotta di Pasquale il matto»[6] (Villetta Barrea, la Grotta sulla mappa dell’ IGM).                                                                              Verranno ora analizzati tre nomi di luogo provenienti rispettivamente dai territori comunali di Pescasseroli, Opi e Barrea, i quali, come i toponimi precedentemente elencati, traggono la loro origine da nomi di persona:

  1. Capanna di Blasutti (sulla mappa dell’ IGM), la Capànna Bblasùttë per i pescasserolesi. Il toponimo in questione si riferisce al cognome del titolare di una ditta boschiva operante nel passato in questa area.[7]

CARTA ESCURSIONISTICA DEI MONTI MARSICANI: Scala 1:25000.

Figura 1 – La posizione della Capanna di Blasutti sulla mappa dell’ IGM.

  1. Fonte di Mecca (sulla mappa dell’ IGM), la Fóndë i Mécca in dialetto opiano. Il nome di questa fonte, che dal 1903 alimenta l’ acquedotto della piazza centrale di Opi, sembrerebbe derivare da Mécca, la variante femminile di Mécchë, il diminutivo dialettale del nome personale Domenico.[8] Forse Mécca era la proprietaria dell’ appezzamento di terreno sul quale si trova la fontana?

©2018 Google Maps © 2018 (http://maps.google.it)

                  Figura 2 – La posizione di Fonte di Mecca in un’ immagine satellitare dell’ area di M. Marsicano.

  1. Sorg.te delle Donne (sulla mappa dell’ IGM), conosciuta a Barrea come l’ Àcqua dë llë Dònnë. Questo nome, se non analizzato attentamente, può facilmente trarre in inganno e indurre in facili, quanto fantasiose, spiegazioni etimologiche. Così, al fine di evitare conclusioni errate, si può consultare il Dizionario dei cognomi italiani di Emidio De Felice, dal quale apprendiamo dell’ esistenza del cognome Delle Dònne, variante tipicamente campana di Dònno. Quest’ ultimo, a sua volta, rappresenta la cognominizzazione di nomi e soprannomi derivati dai titoli di riguardo come dònno, sopravvissuto nella forma abbreviata dòn e dònna (dal latino dominus e domina) “signore, padrone; signora, padrona”.

Fotografia di Francesco Raffaele (http://francescoraffaele.com)

Figura 3 – La Sorg.te delle Donne (Barrea).

Come si è potuto desumere dalla lettura del presente articolo, alcuni toponimi si sono originati da soprannomi o da nomi di persona appartenuti a individui vissuti nel passato, dei quali si è ormai persa ogni memoria. L’ unica testimonianza della loro passata esistenza sopravvive in alcuni nomi di luogo, i quali, come corde tese attraverso le differenti epoche, contribuiscono a mantenere un legame impercettibile tra le generazioni di ieri e quelle di oggi.

Qualche lettura per saperne di più:

Boccia Davide, La Toponomastica dell’Alta Val di Sangro, Torino 2017, Tip. Monti.

De Felice Emidio, Dizionario dei cognomi italiani, Milano 1978, Mondadori.

Gasca Queirazza Giuliano et alii, Dizionario di toponomastica: Storia e significato dei nomi geografici italiani, Torino 1990, UTET.

Giammarco Ernesto, Toponomastica abruzzese e molisana, Roma 1990, Edizioni dell’ Ateneo.

Pellegrini Giovan Battista, Toponomastica italiana: 10000 nomi di città, paesi, frazioni, regioni, contrade, fiumi, nomi spiegati nella loro origine e storia, Milano 1990, Hoepli.

[1] http://www.pescasseroliew.it/pillole-di-toponomastica-colle-llure-e-z-eppite-pescasseroli-colle-licche-e-corne-opi/

[2] http://www.pescasseroliew.it/pillole-di-toponomastica-la-dove-abitano-i-mazzamareglie/

[3] Il tipo Iòrio ha dato vita al cognome Iorio e alla sua variante Di Iorio, diffusi soprattutto in Campania, Molise e Abruzzo (www.gens.info).

[4] De Felice Emidio, Dizionario dei cognomi italiani, Milano 1978, Mondadori, p. 138.

[5] Questa località è conosciuta dagli opiani con il nome di i Fùssë i Céndzë Andréa, ovvero «il fosso di Vincenzo Andrea».

[6] Il nome allude ad un abitante di Villetta Barrea che era solito frequentare la grotta in questione.

[7] Il cognome Blasutti è presente in altri toponimi di questa zona: la Pésa Bblasùttë «la pesa di Blasutti»; la Vìa Bblasùttë «la strada di Blasutti».

[8] Il tipo Mécca, diffuso principalmente nel Sud Italia (www.gens.info), costituisce una delle numerose varianti del cognome Ménico.

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