5-6 Agosto Premio Croce

Il Premio Croce non è solo per onorare la memoria del grande luminare simbolo del ‘900 e pungolo dell’avvenire. Forse funziona come metodo per riparare agli intervalli di riflessione per ricordarci che pensare, ragionare, farsi domande, non è un’occupazione servile improduttiva perché “non dà a mangiare” e soltanto tedia. Non è una fiera del libro, altrimenti come si potrebbe mettere in risalto le costanti del suo pensiero e rimarcare i valori in cui ha creduto. Pensieri e valori che non si sono mai fiaccati, sfuggendo al precariato a cui la caduca vita umana può condannare. Solo andrebbero riapprofonditi nei periodi di Grande Disordine, come l’attuale, dove fare cultura è un impegno coraggioso. Perché ogni battaglia si combatte con le armi e con i soldi, ma in fondo tutto va sanato con la cultura. A Pescasseroli c’è un’occasione per farlo con l’undicesima edizione del Premio dedicato al filosofo. Il pregiato appuntamento, che ha preso ormai la piega della ricorrenza tradizionale, si inserisce proprio nel 150° anniversario dalla nascita del filosofo (1866) .

Dopo un’ampia selezione di autori di nuova edizione candidati da 15 case editrici, sono riuscite a passare nell’imbuto tre terzine. Un nome sul podio più alto per ogni categoria:

  • NARRATIVA: Antonia Arslan, con il romanzo L’odore delle perle di legno (Rizzoli)
  • SAGGISTICA: Emanuele Felice, con il volume Ascesa e declino. Storia economica d’Italia (il Mulino)
  • GIORNALISMO LETTERARIO: Corrado Augias, con Le ultime diciotto ore di Gesù(Einaudi)

Si aggiunge il Premio alla Memoria a Luca De Filippo, attore e regista, figlio di Eduardo, venuto a mancare il 27 novembre 2015.

“Croce” è il tema generale, da cui sono derivate riflessioni più ampie che hanno riempito le pagine dei tre autori, diversi  senz’altro per profilo e propositi. Perché comparire sotto il nome di un altro a costo di perdere parte della propria originalità? Perché il pensiero è materiale di riuso, è frutto di riassemblaggio. La filosofia, e la cultura in generale, macinano e rimasticano ciò che è stata già pensato. Lo diceva anche il mentore di Croce, Hegel. Quelli di oggi sembrerebbero altri tempi, rispetto a quelli di Croce. Sono i tempi di altri miti. Ma Croce è stato un combattente, e oggi più che mai la cultura serve gli audaci.

Buon Premio Croce a tutti!

FEDERICA TUDINI

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